sabato 23 aprile 2011

INFERNO - CANTO XXXVI

TEMPO: 23 aprile 2011

LUOGO: Inferno. Girone degli scommettitori. In un luogo vagamente simile ad un casinò, giocatori incalliti tentano in eterno la fortuna cercando di indovinare i numeri fortunati che impazzano all'interno del pallottoliere. Invano aspettano quegli stessi numeri che mai saranno sorteggiati e che, di conseguenza, non decreteranno vincitori.


COLPA: Abuso di dea bendata.

PENA: Contrappasso per analogia. Come in vita restarono fortemente legati all'ansia di poter vincere denaro semplicemente giocando, adesso in eterno la tensione e la smania di vittoria corroderà il loro senno.


Stolto mi feci per lo gran coraggio
e seguitai oltre d'incerto passo,
ma da lo fato non trassi vantaggio.


A lo varco di picche è lo grand'asso,
mentre sott'i piè tasto verde manto
guardo con disio lo sfarzo smargiasso.


«Ond'io capitai maestro quasi santo?»
chiesi ignaro d'esto novo luogo
in eco con lo rumor d'un pianto.


«De lo scommettitore è lo sfogo»
rispuosemi lo grande protettore,
«in eterno l'ansia sarà lor giogo».


Invano aspettavan lo vincitore
d'un'estrazione che sanza una fine
il lor senno tartassa da ore.


Palle da numer segnate son spine
che a la terra recaron malanni
fonti di un vizio sanza confine


ma in vita son fessi a tal danni.


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Ti sei forse perso il CANTO XXXV?
Eccolo: http://sturamente.blogspot.com/2011/02/inferno-canto-xxxiv.html

2 commenti:

Alberto ha detto...

Anch'io scrivo e poi ti farò leggere qualcosa magari. ma credimi sei bravissimo e hai talento. credo dovresti coltivarlo, magari scrivi un libro... nn so. Bravo davvero ciao!

Pierpaolo ha detto...

Ti ringrazio tanto Alberto... Mi farebbe un sacco piacere leggerti... La scrittura è un ottimo modo per condividere se stessi con gli altri :)
Grazie ancora... A presto!

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