venerdì 17 maggio 2013

In principio fu il caos, dopo pure...

Non riusciamo proprio a fare la differenza fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Se è dunque questo il bello del mondo il quale dice di essere vario, avrei preferito che fossimo stati tutti quanti stampati con lo stesso marchio di fabbrica. C'è sempre qualcuno che la pensa in maniera diversa. Non che io critichi la sacrosanta libertà d'espressione propria di qualsiasi individuo in grado d'intendere e di volere (o forse si?), ma è proprio impossibile schierarsi con coloro che sventolano ancora le bandiere del Pdl. Non capisco. E i militanti di quella destra camuffata di Imu e perbenismo continuano a portare alto lo scettro del proprio padrone. Hanno preso 9 922 850 voti su 35 271 541. E voglio essere preciso, ho chiesto a Google e a Wikipedia, perché mi piacerebbe guardare in faccia tutti coloro che hanno segnato Pdl, vorrei proprio guardarli in faccia e sputargli in un occhio. Non prendiamoci ancora in giro. Ognuno è pur sempre libero di pensarla come vuole, ma se mi rubano in casa e beccano il ladro non voto a favore della sua assoluzione. Chi starebbe mai dalla parte dello scippatore? Chi potrebbe mai testimoniare per salvarlo dalla galera se è già stato palesemente beccato con le mani nella marmellata? Non si tratta ancora una volta di democrazia (maledetta democrazia che ci rende a tal punto liberi da scegliere ciò che è sbagliato), si tratta di avere un minimo, non tanto, un minimo di senso della realtà. Però continuano tutti, imperterriti, i suoi scagnozzi e altri 9 922 850, a difenderlo a spada tratta. E se non basta gli dedicano pure una prima serata su Canale5, la guerra dei vent'anni, Ruby ultimo atto, la più lunga e mediatica (pet)orationem pro Silvio della storia. Però non c'è conflitto d'interessi, le TV non sono mica sue. 
Poi nasce anche il governo. Impastano l'impossibile, come se la Parodi mischiasse carbonara e pasta con le sarde. C'è da dire, tuttavia, che hanno finalmente portato a nozze decenni di scopate sotto le coperte fra destra e sinistra, mentre la nazione inetta e istupidita si divide ancora fra tessere di partito e manifestazioni, divisa fra tessere di partito e manifestazioni, divisa fra tessere di partito e manifestazioni, divisa fra tessere di partito e manifestazioni, non riuscendo più a fare la differenza fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, condividendo a prescindere ciò che confluisce nel partito.
Piazzano l'impossibile nell'impensabile. Ma basta accontentare tutti. Formigoni, rinviato a giudizio, lo piantano all'agricoltura. Non con zappe e vanghe, ma alla commissione.
Piazzano la Biancofiore alle Pari opportunità. Poi si accorgono delle stronzate che qualche mese prima gli sono uscite dalla bocca e, semplicemente, la spostano alla Pubblica amministrazione e alla semplificazione... Lei, semplificazione, quest'elemento qui:


Alla semplificazione, quest'elemento qui:



Il cornetto al bar. Certo.
Poi ci sono i 5Stelle. C'è Grillo che la tira per le lunghe con la diaria. Chi se li tiene, chi non li tiene, chi li spende, chi si fa i fatti propri, mentre qualcuno aspetta ancora l'apriscatole con cui i grillini avrebbero dovuto scoperchiare Montecitorio.
Nel frattempo, in mezzo al caos, c'è chi lavora in nero, chi si da' fuoco, esodati, cassa integrazione, disoccupati, giovani cervelli in fuga e vecchi bacucchi in rientro. Ma questa è un'altra storia...




4 commenti:

Sileno ha detto...

Hai perfettamente fotografato la triste realtà di questi giorni senza speranza, vedo gli anni passare, ma il Paese sprofonda sempre di più intanto chiacchiere e chiacchiere e chiacchiere. e...
Ciao

Pierpaolo ha detto...

...e aspettiamoci di tutto, amico Sileno...
A presto

Anonimo ha detto...

fondamentalmente nasco anarchica e qualunquista...e più si va avanti e meno mi pento di queste idee, anche se le riconosco per un mondo che velesse, dovendo, girare per un giusto verso
sbagliate
buonagiornata

Pierpaolo ha detto...

Ciao Ventisqueras e benvenuta :)
Non sono d'accordo e mi fa piacere che nemmeno tu lo sia con te stessa fino in fondo. Anarchia e qualunquismo non sono le soluzioni giuste al disordine e, per definizione, il caos non puoi che risolverlo con l'ordine. Il problema è proprio l'anarchia tanto desiderata e che risiede in coloro che ci governano adesso, memori del solo postulato secondo cui "ognuno è libero di fare ciò che vuole". Occorre rimettere le carte in tavola, distribuirle per il verso giusto e fare in modo che tutti possano giocare la propria partita, qualora lo meritino. Non sono per la democrazia, né per la monarchia, sogno la giustocrazia, che sappia dosare ed equilibrare pugni di ferro e carezze all'interno di una società che ha perso la retta via...
Buona giornata anche a te, a presto :)

Posta un commento

Lascia un pensiero

 
;